Libertà, amore, autenticità
La paura e la disperazione. La paura, come dicono in maniera inequivocabile queste opere, è ciò su cui attecchiscono le superstizioni e si struttura il potere.
Due storie parallele, nelle quali i protagonisti si ritrovano a fronteggiare la forza della superstizione, le meccaniche di potere e altri ostacoli nascosti e inevitabili per far trionfare il loro amore.
Saremo scaraventati in un meta-universo di film dentro i film, di riprese impossibili, di prigioni materiali e immagini in libertà: racconti universali che sono l’essenza stessa del cinema oggi.
La rassegna di questa settimana sarà arricchita da 2 eventi speciali .. qui di seguito il programma dettagliato, ti aspettiamo in Sala !!!
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Eventi speciali fuori rassegna
Venerdì 19 maggio – ore 17:30
AMELIA (TR)
SALA COMUNALE F. BOCCARINI
(Piazza Augusto Vera, 10)
Evento organizzato dall’associazione Oltre il Visibile
in Collaborazione con il Comune di Amelia
In collaborazione con ass. Lattemiele APS
Presentazione del libro
Educare Controvento – Storie di maestre e maestri ribelli
di Franco Lorenzoni (Sellerio 2023)
Dialoga con lui Stefania Cornacchia, dir. ICT Petrucci di Montecastrilli
L’incontro con maestre e maestri capaci di aprire prospettive nuove e inattese è al centro di questo nuovo saggio in cui Franco Lorenzoni illustra la sua pedagogia innovativa e necessaria.
A seguire – ore 19.30 ZERO IN CONDOTTA Regia di Jean Vigo
Francia, 1933, 47’ – v.o.sott.it.
Versione restaurata
Zero in condotta è un “je vous dis merde!” sparato in faccia al professore di turno, è la ribellione non come gesto velleitario ma come cosciente rifiuto di ogni singola norma dello Stato democratico, è il lirismo buffo e ghignante di un cinema giovanissimo e perennemente rivoluzionario.
È uno dei capolavori del cinema mondiale, diretto da quel Jean Vigo che l’anno successivo, il 1934, avrebbe firmato L’Atalante subito prima di morire, a soli ventinove anni.
“Non c’è un film più feroce di questo. Zéro de conduite è un atto di sovversione allo stato puro, uno schiaffo potente e necessario a tutto ciò che gli adulti costruiscono in nome e per conto di quella categoria chiamata infanzia”. Gianni Amelio