A fianco della Cattedrale, nella piazza dedicata all’ultimo vescovo di Amelia Vincenzo Lojali (Attigliano 1894 – Amelia 1966), sorgono edifici eretti nel corso dei secoli allo scopo di dimostrare la preminenza della Chiesa sulle istituzioni civiche: questo spiega la concentrazione di edifici ad uso della Curia come il Palazzo Vescovile (XV sec.) e il Seminario Diocesano (1713, su progetto attribuito a Luigi Vanvitelli), oltre allo scomparso Battistero demolito in seguito alle devastazioni delle truppe imperiali di Federico II di Svevia che nel 1240 invasero saccheggiarono la città, di fede guelfa, danneggiando molti edifici ecclesiastici.
La torre, erroneamente definita Civica, fu infatti eretta verosimilmente con funzione di campanile della Cattedrale nel 1050, ovvero prima che sorgesse il Libero Comune (1065): la sua stessa pianta, nella scelta dei 12 lati, è forse un richiamo alla simbologia cristiana dei 12 Apostoli. La presunta data della sua fondazione deriva dall’iscrizione “ANO DNI ML” che compare in un grande blocco posto vicino alla base dell’edificio e alla porta d’accesso.
La particolarità della torre è che si presenta attualmente come il risultato di tre diverse e successive fasi di costruzione. La sezione inferiore è composta da materiali di recupero di età romana e altomedievale, tra cui si distinguono grandi blocchi di marmo e travertino, frammenti architettonici con motivi decorativi, bassorilievi con scene figurate e una meridiana solare. La sezione intermedia si contraddistingue invece per la presenza di bifore e trifore databili intorno al XII secolo, poi tamponate in epoca posteriore a scopo difensivo o per consolidare la struttura che in diverse occasioni subì rilevanti danni.
Infine, la sezione superiore risale a un intervento di rifacimento promosso dal Vescovo Torquato Perotti che fece ricostruire nel 1641 la parte più alta della torre, lasciata scoperta, dove sono alloggiate 4 campane. Una ripida scala a chiocciola interna collega tre piani e termina in una terrazza recintata da riquadri ciechi in mattoncini alternati a grandi finestre ad arco, da cui si può ammirare una meravigliosa vista a 360° gradi sui Colli Amerini.