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Strada Romana
STRADA ROMANA

Lungo la moderna via della Repubblica è stato messo in luce nel 1996 un tratto dell’antico basolato che ricopriva la strada portante nell’assetto viario della città romana. È stata così individuata, per un andamento di ca. 100 m e un’ampiezza di ca. 5, una porzione del percorso urbano della via Amerina, che entrava in città da sud attraverso Porta Romana. La via Amerina, che ricalcava un percorso di traffico e di collegamento principale con Roma già negli ultimi decenni del IV sec. a.C., rappresenta la prima via publica in Umbria. In origine la strada si fermava forse proprio nell’abitato umbro di Amer, divenuto poi Ameria; successivamente fu poi estesa fino a Tuder (Todi), Perusia (Perugia) e Clusium (Chiusi).

Nel 241 doveva essere stata definitivamente aperta, quando costituì il cardo maximus di Falerii Novi, città neofondata per rimpiazzare il centro falisco di Falerii Veteres (Civita Castellana). In epoca tardoantica la via assunse un ruolo strategico, in particolare durante la guerra greco-gotica e dei conflitti tra Bizantini e Longobardi. La via entrava nel centro urbano di Amelia da sud, costituendo il cardo maximus di una rete di strade relativamente regolare ma difficile da ricostruire. L’antica rete viaria di Ameria romana ha infatti subito nel corso del tempo cambiamenti e destrutturazioni: alcune vie sono state cancellate, l’andamento rettilineo di altre interrotto, e risulta pertanto estremamente difficile far riemergere le persistenze dell’antico tessuto viario, al di sotto di alterazioni così profonde. Questo tratto iniziale della via Amerina era costituito da basoli di calcare, posti su un fondo di schegge, frammenti ceramici e argilla, a loro volta poggianti su uno strato di travertino, mentre una fogna voltata correva al di sotto del tracciato. In questo tratto si possono ancora notare le tracce dei solchi praticati dall’usura dovuta al passaggio delle ruote dei carri. La strada doveva presentare una larghezza superiore ai 5m, e fu probabilmente realizzata negli ultimi decenni del I sec. a.C., in concomitanza con la forte spinta alla romanizzazione conseguente alla creazione del municipium.

Ulteriori tratti dell’antica rete viaria sono stati individuati all’interno di edifici, al di sotto di sedi stradali, in orti e giardini. In generale è difficile stabilire con certezza la direzione della via principale, che doveva comunque proseguire con un andamento sinuoso e spezzato, come di ulteriori assi minori, normalmente pertinenti alla programmazione urbanistica di una città romana. Dal IV sec. d.C. in poi, Ameria dovette infatti subire una destrutturazione profonda della sua compagine urbana, che lasciò sussistere poche tracce superstiti dell’antica rete viaria: come in altre città tardoantiche con continuità di vita, nelle quali gli edifici privati avanzavano oltre i margini delle sedi stradali, mentre orti e giardini invadevano aree un tempo urbanizzate.

La constatazione di restauri al tratto stradale e il rinvenimento di materiali vitrei lungo via della Repubblica attestano che l’asse viario principale continuò a essere interessato da traffici e transitato, anche se non sappiamo bene con quale intensità o forma, dal IV sec. d.C. all’Alto Medioevo.